La diffusione dei fatti di malcostume amministrativo che allontanano l'etica dalla politica denotano che le ordinarie misure sanzionatorie non impediscono l'insorgenza di tali fatti; tale constatazione suggerisce rimedi che si collochino a monte, su di un fronte che precede quello delle misure legislative di prevenzione, sul fronte della coscienza individuale e dell'etica.
Gli eletti locali devono esercitare le loro funzioni nel quadro della legge e conformemente al mandato che è stato loro affidato dagli elettori, e sono responsabili nei confronti della popolazione locale nel suo complesso,
ivi compreso nei confronti degli elettori che non hanno votato per essi; il rispetto dei termini del mandato degli elettori va di pari passo con il rispetto delle norme etiche.
La promozione del Codice di condotta permette di accrescere la fiducia fra la classe politica locale e i cittadini; questo legame di fiducia è indispensabile affinché un eletto possa portare a buon fine la
propria missione. In questa ottica, nasce l'idea di adottare un "codice etico" di condotta anche per i pubblici amministratori.
Un Codice che non è scritto nel libro delle favole, ma che esiste ed è stato adottato sin dall'anno 2004 dal
Consiglio Europeo e che si intitola "Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali".